Il contesto storico

Il regime fascista.

Il 23 maggio 1919 Mussolini fondava a Milano i “Fasci Italiani di Combattimento”. Dopo tre anni di attacchi squadristici (Camere del Lavoro e Cooperative rosse e bianche bruciate, antifascisti manganellati e purgati con l’olio di ricino o assassinati, consigli comunali sciolti con la violenza), il fascismo, con la marcia su Roma del 28 ottobre 1922, saliva al potere.

Le colonne fasciste dirette a Roma, male armate e prive di equipaggiamento, avrebbero potuto essere facilmente disperse da un intervento dell’esercito. Ma l’esercito non voleva intervenire. Infatti l’ascesa al potere di Mussolini era voluta dalle forze sociali dominanti, dai corpi dello Stato (esercito, magistratura, burocrazia), dal Vaticano e “da un movimento di opinione pubblica che vedeva nella formazione di un governo Mussolini l’unica possibilità di dare una soluzione alla crisi politica che aveva paralizzato lo Stato, ed il mezzo per porre fine alle violenze ed agli illegalismi compiuti dai fascisti. Solo addossando a Mussolini la responsabilità del governo si sperava di poter normaliz­zare la situazione. Investito da questa fiducia, Mussolini si installò al governo, dove rimase fino al luglio 1943″.

La dittatura vera e propria iniziò con il discorso che Mussolini tenne alla Camera il 3 gennaio 1925.

Nel novembre del 1926, con la promulgazione delle leggi eccezionali, venivano spazzate via le ultime libertà democra­tiche che ancora sopravvivevano: furono dichiarati decaduti i deputati dell’opposizione, soppressi i giornali d’opposizio­ne, sciolti i partiti; furono istituiti il Tribunale speciale e il confino di polizia; fu ristabilita la pena di morte.

Il passaggio al nuovo regime avvenne attraverso arresti in massa, devastazioni, aggressioni. Iniziavano venti anni di dittatura fascista.

La resistenza al nazifascismo.

Solo con l’ingresso dell’Italia in guerra a fianco della Germania nazista, il 10 giugno 1940, il consenso al regime cade gradualmente. Disagi economici e alimentari, disastri militari dovuti all’impreparazione della Nazione, massicci bombardamenti aerei, corruzione del regime, porteranno al definitivo crollo del consenso all’inizio del 1943.

La protesta popolare culminava con gli scioperi del marzo 1943 nelle industrie del Nord. Il 10 luglio gli angloameri­cani sbarcavano in Sicilia.

Il 25 il Gran Consiglio del fasci­smo toglieva la fiducia a Mussolini e il re lo faceva arresta­re; lo sostituiva il Maresciallo Pietro Badoglio, che annun­ciava: ” La guerra continua”. ….